PROGETTO “SCUOLA PER TUTTI”
Obiettivo: formazione di insegnanti allo scopo di poter
includere bambini e ragazzi con disabilità nelle scuole di Gibuti e
di Ali Sabieh.
In collaborazione con:
• Associazione di Volontariato Mani Guanelliane di Provvidenza
• Società Italiana di Riabilitazione (SIMFER)
• Associazione Oasi Federico Roma Onlus
• Libera Università Maria Ss. Assunta (LUMSA) di Roma
• Istituto Superiore di Formazione, Aggiornamento e Ricerca (ISFAR)
di Firenze
• Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici (ANPEC)
• Caritas di Djibouti
• Unicef di Djibouti
Con la collaborazione e la supervisione scientifica da parte di
personale qualificato che opera presso la Fondazione IRCCS Istituto
Neurologico Carlo Besta di Milano.
SESTA ANNUALITA'
• Aprile 2019: Prima fase
(vedi
https://www.facebook.com/Dagli-Ultimi-agli-Ultimissimi-14-817659955258131/)
Dall’1 al 16 aprile 2019 è stato svolto a Djibouti il seguente
lavoro:
- Quattordicesima sessione di formazione per insegnanti sul tema
TROUBLES DE LANGAGE affidata a un’équipe francese di Vocalyx per
Capanovi (prof. Olivier De Masfrand e Marie Helene Marchand). Sono
stati presentati i processi della parola nel bambino, i possibili
disturbi e il metodo Vocalyx (con tablet).
- Incontro per progettare la collaborazione con l’AGENCE NATIONALE
DES PERSONNES HANDICAPEES – PRESIDENCE DE LA REPUBLIQUE.
- Verifica del progetto ÉCOLE POUR TOUS ad Ali Sabieh e Boulaos:
supervisione dei programmi e osservazione dei bambini nuovi da
inserire.
- I pomeriggi sono stati dedicati all’osservazione e agli interventi
sui bambini.
La TV Nazionale di Djibouti e la stampa hanno dato spazio a questi
eventi culturali e formativi realizzati a Djibouti.
QUINTA
ANNUALITA'
•
Settembre 2018: Terza fase
(vedi
https://www.facebook.com/Dagli-Ultimi-agli-Ultimissimi-10-Una-scuola-per-tutti-151956638644953/)
•
Aprile 2018: Seconda fase
(vedi
https://www.facebook.com/Dagli-Ultimi-agli-Ultimissimi-10-Una-scuola-per-tutti-151956638644953/)
Verifica del lavoro degli insegnanti nella École pour tous.
• Febbraio
2018: Prima fase
(vedi
https://www.facebook.com/Dagli-Ultimi-agli-Ultimissimi-10-Una-scuola-per-tutti-151956638644953/)
È stato svolto un corso di formazione sull’autismo affidato
all’Istituto Superiore di Formazione di Firenze – Pedagogia Clinica
– diretto dal Prof. Guido Pesci che ha inviato a Gibuti la
professoressa Marta Mani.
Tematiche del corso di formazione (presentazione dell’autismo nel
suo aspetto eziologico, clinico e pedagogico):
- Qu’est-ce que l’autisme et les troubles envahissants du
développement?
- Pourquoi?
- Quels symptômes et quelles conséquences?
- Quelques chiffres
- Traitement
- Conséquences sur la vie scolaire
- Quande faire attention?
- Comment améliorer le vie scolaire des enfants malades?
- L’avenir
Il nuovo Ambasciatore d’Italia Arturo Luzzi, che vive in Etiopia ed
è venuto a Gibuti accompagnato dal suo primo Consigliere e dal
Console Italiano Gianni Rizzo, si è congratulato per l’apporto che
l’Italia con la Chiesa Cattolica sta dando alla formazione a
vantaggio della scuola e in particolare per l’inserimento scolastico
dei bambini con disabilità.
Gli insegnanti che frequentano il Corso di formazione si mostrano
molto interessati e partecipi. Si mettono in gioco anche nei momenti
di Laboratorio esperienziale.
Vengono proposte esperienze pedagogiche cliniche di avvicinamento e
di controllo tonico, di prossemica e di paralinguistica.
QUARTA
ANNUALITA'
• Ottobre – novembre 2017: Seconda fase.
(vedi
https://www.facebook.com/Dagli-Ultimi-agli-Ultimissimi-10-Una-scuola-per-tutti-151956638644953/)
È' stato seguito l’inserimento nelle classi di bambini con Trisomia
21 e con altre patologie. Il metodo usato è: montrer, faire faire,
vérifier (mostrare, far fare, verificare). È stato svolto un corso
di formazione agli insegnanti di Djibouti e di Ali Sabieh sul tema
“Trisomia 21”. L’argomento è stato affrontato da più punti di vista:
brevemente da un punto di vista medico, ampiamente da un punto di
vista psicologico (caratteristiche di personalità, disagi,
capacità…) e sociale (con riferimento alla famiglia e all’inclusione
sociale e lavorativa), ma soprattutto da un punto di vista
pedagogico. Sono stati suggeriti molti metodi di didattica per
favorire l’apprendimento. Sono state svolte attività pratiche con
lavori individuali e di gruppo. Durante la formazione, nella sede di
Ali Sabieh, sono giunti i responsabili del Ministero dell’educazione
– sezione bambini con bisogni speciali – per ascoltare quanto veniva
comunicato agli insegnanti. Sono rimasti talmente interessati che
sono ritornati il giorno seguente per prendere visione dei programmi
e dei metodi adottati. Inoltre, è stato chiesto che le insegnanti
delle scuole pubbliche possano avere contatti con le insegnanti
dell’Ecole pour tous allo scopo di poter apprendere ulteriori
conoscenze. Per quanto riguarda la riabilitazione ci si è soffermati
soprattutto sulle condizioni della tetraparesi: dalle tecniche di
mobilizzazione passive per gli arti superiori, inferiori e schiena,
correzione della postura dannosa del capo, controllo del tronco,
equilibrio e se possibile, la presa per poter camminare. Sono state
istruite persone che non avevano fatto corsi specifici e sono stati
presentati semplici percorsi educativo-riabilitativi. Si è cercato
di guidare l’apprendimento operando concretamente sui bambini con
difficoltà. Sono stati osservati all’interno dei villaggi più poveri
i bambini con difficoltà che non potevano raggiungere la sede ed è
stata fatta terapia nelle tende. Nella città di Djibouti è stato
incontrato il rappresentante del Ministero dell’Educazione, delegato
dal Ministro alla formazione degli insegnanti per i bambini con
bisogni speciali. L’Università di Djibouti ha dato disponibilità per
un primo incontro al fine di sensibilizzare alla Pedagogia Clinica
gli studenti che frequentano Scienze della Formazione.
• Febbraio 2017: Prima fase.
(vedi
https://www.facebook.com/Dagli-Ultimi-agli-Ultimissimi-10-Una-scuola-per-tutti-151956638644953/)
Si è dato seguito alla sperimentazione per l’inclusione dei bambini
con disabilità nella scuola nella città di Gibuti e ad Ali Sabieh.
Si sta continuando a lavorare per estendere la sperimentazione anche
alle scuole pubbliche.
Due medici specialisti in riabilitazione della SIMFER hanno
realizzato degli incontri formativi sulla “Riabilitazione su Base
Comunitaria”, la quale prevede che la presa in carico riabilitativa
non sia limitata ad una ripetizione di gesti e movimenti il cui
significato è noto solo al tecnico e fine a se stesso. Mira, invece,
a insegnare e ad aiutare la persona con disabilità a eseguire
movimenti e comportamenti utili per la vita quotidiana. Pertanto
anche dei “non professionisti”, con opportuna formazione e
supervisione, possono essere in grado di occuparsi della
riabilitazione di persone con disabilità. Le lezioni teoriche sono
state sempre seguite da attività pratiche che hanno favorito la
partecipazione attiva dei partecipanti.
Un rappresentante del Ministero de la Promotion de la Femme et du
Bien-étre familial e des Affaires Sociales di Djibouti è stato
presente agli incontri formativi. Sono stati incontrati e osservati
bambini con bisogni speciali (23) di diversi villaggi. Ci si è
trovati di fronte ad un ampio panorama di disabilità: dalla Sindrome
di Down alla Sindrome del gatto. Sono stati svolti incontri
formativi di didattica speciale per gli insegnanti delle scuole di
Obock, Tadjoura e Arta. È stata incontrata una rappresentante
dell'Università di Djibouti per studiare il modo di inserire un
corso di Pedagogia Clinica presso l'Università di Djibouti da parte
dell’ISFAR di Firenze e dell'ANPEC.
TERZA ANNUALITÀ
• Ottobre/Novembre 2016: Quarta fase.
(vedi
https://www.facebook.com/Dagli-Ultimi-agli-Ultimissimi-9-Una-scuola-per-tutti-1816789408539530/)
Dal 19 ottobre al 13 novembre 2016 è stata svolta l’ultima fase del
corso di formazione.
Due docenti dell'Associazione L'Abilità di Milano hanno tenuto delle
lezioni sul tema del gioco nella vita di un bambino con disabilità.
Dopo la parte teorica il tema del gioco è stato affrontato anche con
un laboratorio esperienziale. Il corso ha avuto seguito con la
costruzione di strumenti didattici con materiali da riciclo o di uso
comune.
La LUMSA (Libera Università Maria SS. Assunta) di Roma ha rilasciato
un attestato a quanti hanno partecipato alle attività formative.
È stata effettuata una verifica sia sul programma svolto per ogni
bambino sia sull'inserimento nelle singole classi dei bambini con
disabilità: a Djibouti è stato evidenziato che i bambini inclusi
nelle classi non solo socializzano ma mettono in atto delle capacità
che non erano visibili in altri contesti; ad Ali Sabieh è stato
notato che l’inserimento nella scuola dei bambini con disabilità ha
fatto un bel cammino di inclusione. Molto motivati i maestri e le
maestre che riescono a coinvolgere i bambini con disabilità
facendosi aiutare da tutta la classe.
Molto importante l'incontro avuto con il Ministro della Pubblica
Istruzione. Si è concordato di fare un incontro interministeriale
Salute, Istruzione e Affari Sociali. Si intende avviare una campagna
di sensibilizzazione con genitori e insegnanti per avviare
l'inclusione dei bambini con disabilità anche nelle scuole
pubbliche.
È stato realizzato un incontro con una rappresentante
dell'Università di Djibouti per studiare il modo di inserire un
corso di Pedagogia Clinica presso l'Università di Djibouti da parte
dell’ISFAR di Firenze e dell'ANPEC.
• Maggio/Giugno 2016: Terza fase.
(vedi
https://www.facebook.com/Dagli-Ultimi-agli-Ultimissimi-8-Una-scuola-per-tutti-826592804113014/)
Dal 29 maggio al 5 giugno 2016 suor Michela e la dott.ssa Leonardi
hanno dato seguito al corso di formazione per gli insegnanti delle
scuole private francofile e cattoliche di Gibuti.
Suor Michela si è soffermata soprattutto a presentare i concetti
della musicopedagogia intesa come una pedagogia del ritmo. La
dott.ssa Leonardi ha presentato le patologie che creano una
disabilità e il funzionamento del nostro cervello; ha parlato anche
delle conseguenze della violenza sui bambini e della mutilazione
genitale (fenomeni molto gravi in questa terra).
È stato presentato il progetto al Ministero della Pubblica
Istruzione di Djibouti presso il quale il lavoro che si svolge è
stato ritenuto importate e interessante. In Ministero si costituirà
un tavolo tecnico per discutere se e in che forma il progetto può
essere applicato alla scuola pubblica di Djibouti.
Sono stati presi contatti anche con l’Università di Djibouti. Si
valuterà la possibilità di organizzare dei Corsi universitari e post
universitari e viene presentata la possibilità di poter inserire la
Pedagogia clinica (in aiuto alla persona) tra le discipline da
studiare per gli studenti che seguono il corso di studi pedagogici.
Il Progetto “SCUOLA PER TUTTI”
presentato al VI Congresso Mondiale di Scholas
Nella Città del Vaticano si è svolto
il VI Congresso Mondiale di Scholas che ha riunito i principali
referenti della comunicazione, dell’arte, dello sport e della
tecnologia di 190 Paesi.
Il 27, 28 e 29 maggio 2016 si è
svolto presso l’Accademia Pontificia delle Scienze il Seminario
CÁTEDRAS SCHOLAS dal titolo “Tra l’Università e la scuola. Un
muro o un ponte”.
Questo Seminario ha riunito più di 40 università del mondo (16
dell’Europa, 14 dell’America Latina, 4 dell’America del Nord, 3
dell’Asia e 4 dell’Africa) che per dodici mesi si assumono il
compito di essere una “cátedra Scholas” cioè di fornire appoggio
pedagogico e il consulto di esperti, accompagnando almeno tre
progetti della rete di Scholas.Social.
Nel corso dei lavori si è discusso
sul pensiero educativo di Papa Francesco e sulla sua realizzazione
nella proposta di Scholas. L’analisi è stata effettuata da referenti
di diverse religioni e da esperti di rilievo.
Sono stati illustrati anche progetti di ricerca della piattaforma
Scholas.Social attraverso la presentazione di esperienze in
Nigeria, Spagna, Brasile, Djibouti, Israele, Palestina e Argentina.
La chiusura dell’evento è stata affidata a Papa Francesco e si è
tenuta il 29 maggio nell’Aula del Sinodo.
Suor Michela Carrozzino, Presidente dell’Associazione Mediterraeneo
senza handicap, il 27 maggio ha presentato il progetto SCUOLA PER
TUTTI realizzato a Djibouti.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il Progetto si inserisce in un quadro di Pedagogia per Tutti
(in aiuto alla persona).
È denominato SCUOLA PER TUTTI per superare ogni discussione
di interpretazione e di terminologia sulle due parole:
“integrazione” e “inclusione”.
Ha come finalità la preparazione di insegnanti per far acquisire
orizzonti di solidarietà e competenze professionali, allo scopo di
poter includere nella scuola bambini e ragazzi con disabilità
(psico-fisica) e con disturbi specifici di apprendimento.
La sede dell’attività formativa non è all’interno di una struttura
cattolica.
Il Corso di formazione è strutturato in modo da essere replicabile.
È frequentato da 60 insegnanti (la maggior parte molto giovani), di
cui solo 4 sono cattolici.
Gli insegnanti provengono da 18 scuole. Queste scuole si occupano in
totale di circa 7000 bambini.
Il Progetto è una conferma di come la scuola può diventare il primo
approccio, e in alcuni Paesi l’unico filtro, per identificare e
occuparsi di bambini con disabilità.
Le attività previste dal Progetto
sono:
-
Sensibilizzazione non solo degli
insegnanti, bensì del territorio. In questo ambito viene
applicata la categoria dell’armonia che recupera elementi
positivi e discordanti esistenti;
-
Formazione degli insegnanti e dei
direttori delle scuole svolta in gruppi attraverso tecniche di
Pedagogia in aiuto alla persona, argomenti e proposte che
valorizzano la persona e ne accrescono ogni capacità fino ad
agire sulla stabilità emotiva;
-
Sperimentazione di
integrazione/inclusione di alcuni bambini con disabilità nelle
scuole, con inserimento nelle classi e utilizzo di supporti
speciali durante i lavori di gruppo.
Il gruppo degli insegnanti
costituito è via privilegiata di relazione interpersonale.
Mentre si fa formazione viene favorito il dialogo interreligioso e
interculturale con sorelle e fratelli musulmani che costituiscono
il 97% della popolazione. Si alimenta in tutti una spiritualità che
permette a ciascuno di esprimere, nella propria religione di
appartenenza, la lode a Dio misericordioso.
La formazione prevede una metodologia impostata su lezioni teoriche
ed esperienze didattiche proposte in loco e a distanza, tramite
collegamento virtuale con Centri specializzati e professionisti che
funzionano da supervisori.
Il Corso dura, in forma alterna, una/due settimane e si svolge con
cadenza trimestrale durante l’anno.
In contemporanea si sta preparando un’équipe formativa locale
formata da 7 insegnanti scelti che, durante i mesi di intervallo,
ripropongono i temi pedagogici presentati durante le lezioni
e ne discutono in gruppo.
FASI DEL
PROGETTO
-
Fase iniziale
1.
I primi contatti sul
territorio sono intercorsi tra l’Associazione Mediterraneo senza
handicap, la Diocesi di Djibouti (Vescovo Mons. Giorgio Bertin), il
Ministero de la Promotion de la Femme et du Bien-étre familial e des
Affaires Sociales e il Ministero dell’Istruzione Pubblica (Sezione
disabili sensoriali) di Djibouti.
2.
È stato svolto un
Convegno per sensibilizzare al tema della disabilità le autorità di
Djibouti e dei Paesi limitrofi (Yemen, Etiopia, Somalia, Egitto).
Si è puntato sulla
necessità della presenza di rappresentanti di governi e di
organizzazioni. Tale iniziativa ha rappresentato un buon modello di
intervento per sollecitare azioni e volontà positive a favore di
progetti per la prevenzione della disabilità.
3.
Sono state realizzate
Giornate di Studio a Djibouti al fine di:
- far prendere
consapevolezza del vantaggio sociale, culturale ed educativo di
includere i bambini con disabilità nella scuola;
- presentare il
programma del Corso di formazione rivolto agli insegnanti.
-
Fase operativa
In un primo momento ci si è occupati della formazione degli
insegnanti delle scuole cattoliche della Diocesi.
A seguire, i Direttori delle scuole private (francofile musulmane),
hanno richiesto un Corso di formazione anche per i loro insegnanti.
Il Progetto prosegue su due corsie:
1.
Corso di formazione
per insegnanti.
2.
Sperimentazione con
inserimento di bambini con disabilità nelle scuole.
-
Il Corso di formazione prevede
lezioni in loco e a distanza, con lo scopo di far acquisire
competenze pedagogiche, finalizzate all’individuazione di
strategie di recupero per i singoli bambini.
Le tematiche generali
affrontate nel corso di formazione:
a)
mettono al centro
assunti teorici e processi attuativi per favorire e rafforzare
negli allievi un’evoluzione nelle abilità e una disponibilità ad
apprendere. Presentano tecniche pedagogiche di Pedagogia clinica
(pedagogia in aiuto alla persona) e proposte operative, finalizzate
a valorizzare la persona e le proprie risorse, accrescerne ogni
capacità fino ad agire sulla stabilità emotiva;
b)
mirano a fornire
conoscenze sui processi di sviluppo dell’età evolutiva, sulle
caratteristiche delle patologie, sulle disposizioni fornite
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (ICF), sulle nozioni di
prevenzione della disabilità per le gestanti, sulle difficoltà
conseguenti a pratiche tradizionali mutilanti;
I contenuti vengono trasmessi attraverso lezioni teoriche,
laboratori esperienziali, attività pratiche e tecniche con
coinvolgimento attivo di tutti i partecipanti, discussione di casi
clinici (disabilità fisica-motoria, intellettiva, ritardo mentale,
iperattività, disturbi dell’apprendimento e del linguaggio,
autismo).
Vengono forniti strumenti per l’osservazione dei bambini con
disabilità per rendere più appropriato l’inserimento nella scuola,
dove ciascuno, pur essendo parte del gruppo non viene assimilato ad
esso e conserva la propria soggettività/ particolarità/ diversità.
2. La sperimentazione dell’inserimento dei bambini con
disabilità nella scuola è stata fatta in due luoghi:
Ali Sabieh e città di Djibouti.
L’intervento sui bambini si avvale di piani individualizzati,
tecniche specifiche, strumenti didattici finalizzati all’educazione
e al recupero di bambini con autismo, con disabilità, con disturbi
specifici di apprendimento e di comportamento.
Nel processo di formazione sono state coinvolte le mamme, in
particolare nei luoghi più isolati.
Organizzazioni coinvolte:
- Diocesi
di Djibouti
- Scuole
di Djibouti
- Unicef
di Djibouti
Comitato Scientifico
del Seminario formativo
- Pedagogia
e Didattica Speciale - Libera Università Maria Ss. Assunta (LUMSA)
di Roma – Italia
- Pedagogia
Clinica - Istituto Superiore di Formazione, Aggiornamento e Ricerca
(ISFAR) di Firenze, Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici
(ANPEC) – Italia
- Aspetti
medici - collaborazione e supervisione scientifica da parte di
personale qualificato che opera presso la Fondazione IRCCS Istituto
Neurologico Carlo Besta di Milano – Italia
Direzione
del Corso Libera Università Maria Ss. Assunta (LUMSA) di Roma
– Italia
Rete di sostegno:
- Opera
Femminile Don Guanella – Italia
- Associazione
Mani Guanelliane di Provvidenza – Italia
- Associazione
Solidarietà Riabilitazione Studi Oasi Federico onlus – Italia
- Istituto
Leonarda Vaccari – Italia
- Associazione
Oasi Federico Roma onlus – Italia
Con
il supporto economico della Caritas Italiana e Unicef Djibouti.
•
Aprile 2016:
Seconda fase.
(vedi
https://www.facebook.com/Dagli-Ultimi-agli-Ultimissimi-7-Una-scuola-per-tutti-1149214391780008/)
Dall’1 al 9 aprile 2016 si è dato seguito al corso di formazione per
gli insegnanti delle scuole private francofile e cattoliche di
Gibuti. Le lezioni sono state tenute da suor Michela, il Prof. Guido
Pesci (Presidente ANPEC – Associazione Nazionale Pedagogisti
Clinici) e la Prof.ssa Marta Mani (Docente ISFAR - Istituto
Superiore Formazione Aggiornamento e Ricerca).
Nelle relazioni ci si è soffermati principalmente sul processo di
apprendimento e sono stati presentati metodi e tecniche utili per
favorirlo.
Alla conclusione del ciclo di lezioni è stata consegnata a tutti i
partecipanti una pen-drive con il materiale formativo in francese.
I rappresentanti dell'Unicef di Gibuti hanno assistito all'ultima
lezione. Hanno manifestato tutto il loro apprezzamento per la
qualità scientifica del corso e per l'intera organizzazione: in
particolare si sono rivolti all'Associazione Mediterraneo senza
handicap, all'ISFAR, all'ANPEC e a Mani Guanelliane di Provvidenza.
I pomeriggi sono stati dedicati ad incontrare bambini, visitare
associazioni e villaggi.
•
Ottobre/novembre 2015:
Prima fase.
(vedi
https://www.facebook.com/Dagli-Ultimi-agli-Ultimissimi-6-Una-scuola-per-tutti-1002067159815246)
Dal 24 ottobre al 1 novembre 2015 è stato avviato il corso di
formazione che ha preso una forma istituzionale grazie al
riconoscimento da parte della LUMSA (Libera Università Maria SS.
Assunta) di Roma. L’Università rilascerà un attestato finale ai
partecipanti delle attività formative.
L’Associazione dei Pedagogisti Clinici e l’Istituto Superiore di
Formazione di Firenze hanno inviato due docenti.
Il lavoro a Djibouti è stato reso possibile grazie al sostegno
economico della Caritas Italiana e dell’Unicef.
Il progetto “Scuola per tutti” ha riscosso l’attenzione nel
Congresso di Manchester, United Kingdom, nell’ottobre 2015 e nel VI
Congresso Internazionale Mediterraneo senza handicap “Uguaglianze
difficili e mondi della disabilità”, celebrato il 19-20 e 21 ottobre
2015 a Milano.


SECONDA ANNUALITÀ
• Aprile 2015: Seconda fase.
(vedi
https://www.facebook.com/dagliultimiagliultimissimi5)
Dal 7 al 12 aprile 2015 si sono recate a Djibouti suor Michela e la
dott. Matilde Leonardi, riconosciuta a livello internazionale come
esperta nel campo della disabilità.
Durante la permanenza, presso l'Istituto Francese - Salines Ouest,
sono state realizzate giornate di studio con la finalità di far
prendere consapevolezza della positività di includere i bambini con
disabilità nella scuola. Gli incontri hanno visto impegnati i
direttori delle scuole private francofile di Gibuti (8) e gli
insegnanti delle singole scuole (circa 100).
Le giornate di studio si sono concluse presentando agli insegnanti
il programma del corso di formazione che si terrà nell’anno
accademico 2015-2016.
Infine, sono stai presi primi contatti con i medici dell’ospedale
Balbala di Djibouti.
Obiettivi raggiunti:
1. sostanziale sensibilizzazione sul territorio a
favore dell’inclusione dei bambini con disabilità;
2. verifica dei Progetti individuali dei bambini;
3. formazione interreligiosa, cattolica e mussulmana,
alla quale hanno aderito le scuole private del territorio.


• Novembre/dicembre 2014: Prima fase.
(vedi
https://www.facebook.com/dagliultimiagliultimissimi5)
Dal 30 novembre all’8 dicembre 2014 si sono recate a Djibouti 1
pedagogista clinico e 1 terapista della neuro e psicomotricità
dell’età evolutiva.
È stata effettuata la verifica del lavoro svolto nelle fasi
precedenti ed è continuata la formazione delle insegnanti. Sono
stati valutati altri nuovi bambini.
Nelle classi sono state raccolte segnalazioni di bambini che hanno
bisogno di una valutazione approfondita perché presentano difficoltà
di comprensione, di comportamento (isolamento e iperattività) e di
apprendimento (22 ad Ali Sabieh e 49 a Gibuti).
L’Unicef ha mostrato molto interesse per il progetto. Ci ha chiesto
di inserire in formazione alcune loro insegnanti che possano formare
un’équipe specializzata capace di organizzare un lavoro a favore dei
bambini disabili del territorio. Vorrebbe, inoltre, valorizzare i
dati statistici che Mediterraneo senza handicap raccoglie fin dal
2010, perché una delle priorità vorrebbe essere quella di fornire
una mappa con numeri e tipologia di disabilità.
È stato organizzato un incontro con i dirigenti delle scuole private
locali, già incontrati nell’aprile 2014.
Gli stessi dirigenti hanno convenuto di procedere nella
programmazione di una giornata di sensibilizzazione e di prospettare
un lavoro di formazione per le insegnanti allo scopo di agevolare
l’inserimento dei bambini disabili nelle scuole.
La richiesta di questi dirigenti combacia con uno dei fini più alti
dello stesso progetto. Si auspica di fatto che la scuola cattolica
di Gibuti rappresenti un modello di scuola inclusiva che sia stimolo
anche per gli altri istituti scolastici ad aprirsi all’accoglienza
dei bambini disabili.
Seguendo anche le indicazioni di Papa Francesco si programmerà di
seminare queste conoscenze non solo nelle scuole cattoliche ma anche
negli altri istituti scolastici e ci si augura che ne prendano atto
anche le scuole pubbliche. Il diritto all’inclusione e
all’istruzione per tutti non conosce colore di pelle o appartenenza
di religione.
PRIMA ANNUALITÀ
• Aprile/maggio 2014: Terza fase.
(vedi
https://www.facebook.com/dagliultimiagliultimissimi4)
Dal 25 aprile al 3 maggio 2014 un’équipe composta da 1 pedagogista
clinico, 1 terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva
e 1 volontaria esperta in tecniche manuali, si è occupata della
formazione delle insegnanti locali e ha svolto un lavoro di
osservazione dei bambini.
I dirigenti di alcune scuole private locali ognuna delle quali conta
un numero rilevante di alunni (dai 300 ai 1500) hanno manifestato
interesse a conoscere le problematiche dell'inserimento dei bambini
disabili nella scuola e, in particolare, hanno richiesto un
confronto per vedere come poter affrontare la situazione
dell'inclusione. Qualcuno di loro si è presentato molto scettico sul
vantaggio dell’inclusione dei bambini disabili nella scuola. Altri
si sono mostrati più convinti della bontà dell’iniziativa. Tutti,
comunque, hanno chiesto di cominciare a riflettere su questo
argomento.


• Settembre/ottobre 2013: Seconda fase.
Dal 30 settembre al 13 ottobre 2013 1 pedagogista clinico insieme a
1 terapista che insegna riabilitazione presso l’Università Tor
Vergata di Roma, ha svolto la fase di accompagnamento formativo
personale delle insegnanti delle scuole cattoliche di Gibuti e di
Ali Sabieh.
Si è avviato operativamente il Progetto con valutazioni e
programmazioni personalizzate inserendo nelle scuole bambini con
disabilità (5 a Gibuti e 5 a Ali Sabieh). Si è puntato alla
formazione di un piccolo gruppo di insegnanti alle quali si è
cercato di trasmettere le conoscenze per poter valutare le
funzionalità dei bambini.
Poiché è subentrata la difficoltà della mancanza di acqua si è
sospesa la parte del progetto che prevedeva una piccola
sperimentazione con bambini coltivando piante in vaso. Pertanto ci
si è concentrati maggiormente sulla formazione del personale per la
realizzazione di una scuola inclusiva.


• Aprile 2013: Prima fase.
Dal 3 al 18 aprile 2013 un’équipe costituita da 1
pedagogista clinico, 1 terapista, 1 architetto e 1 medico fisiatra
si è occupata della formazione delle insegnanti nelle scuole
cattoliche di Gibuti e di Ali Sabieh per favorire l’inclusione
scolastica dei bambini disabili.
Alle insegnanti si è presentato il tema della disabilità e si sono
fornite conoscenze su alcune specifiche disabilità. È iniziato un
primo approccio delle insegnanti con i bambini disabili e sono state
scelte 2 di loro a Gibuti e 2 ad Ali Sabieh che possano continuare
in loco il lavoro iniziato.
Si è provveduto a fare una piccola sperimentazione con bambini
coltivando piante in vaso. Si è notato che il terreno è troppo
secco. A tale proposito è stata portato in Italia un campione di
terra al fine di farla esaminare e cercare di trovare il modo per
renderla fertile.

Il progetto “Scuola per tutti” è realizzato grazie al sostegno
economico della Caritas Italiana.
Visita le nostre pagine facebook dedicate alle nostre esperienze.
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